A Caccia di Onde Sperdute alle Maldive: Il Racconto di un Surf Trip Epico

A Caccia di Onde Sperdute alle Maldive: Il Racconto di un Surf Trip Epico

Immagina di essere su una barca in mezzo all'Oceano Indiano, circondato solo da onde perfette e cieli infiniti. Questa è stata l'esperienza che il team ha vissuto nell’ultimo surf trip alle Maldive, guidati come al solito dal coach Roby D’Amico. Un viaggio che ha lasciato un segno indelebile nelle vite di tutti.

"Un Sogno ad Occhi Aperti"

Le parole di Juan Camilo

"Partito senza sapere bene neanche come sarebbe stato il posto, visto qualche foto di brochure. Un posto che se guardi da Google Maps appare solo il nome e devi cambiare modalità di visualizzazione. Quando ne parlavo agli amici, colleghi e familiari mi chiedevano: ma si surfa alle Maldive?".

Eppure, quello che molti non sanno è che le Maldive offrono spot di surf spettacolari, lontani dai lussi dei resort, in un contesto naturale di rara bellezza. Vivere su una barca per dieci giorni, senza mai toccare terra, ha permesso di immergerci completamente in questa natura selvaggia e incontaminata. Ogni notte viaggiavamo verso un nuovo spot, per sfruttare al massimo le ore di luce, e ogni giorno era una nuova avventura.

La connessione con la natura è stata estrema, con onde perfette e acque cristalline che sembravano uscite da un quadro. Le sessioni di surf, due o tre al giorno, hanno portato i partecipanti a spingere i propri limiti, non solo migliorando tecnicamente, ma anche imparando lezioni preziose di rispetto e condivisione, fondamentali per questo sport.

"è stato uno dei viaggi più belli che abbia mai fatto" 

Racconta Federica Monacelli: "uno spettacolo, anche grazie alla perfetta organizzazione di Roby D’Amico, che è stato fondamentale nel lavoro di video-analisi grazie alla sua competenza, e dei suoi collaboratori. È stata una cosa super intensiva: tantissime ore in acqua e poi video-analisi tutte le sere. Questo credo sia stato un fattore chiave di questo viaggio, perché ogni sera potevo vedere ciò che potevo fare meglio e provare ad applicarlo subito il giorno dopo. Le onde delle Maldive poi sono particolari: anche quando sono grandi non sono particolarmente cattive, e questo aiuta molto a migliorarsi”. 

"Da Dubbi a Sicurezza"

Gabriele ammette di essere partito con molti dubbi: "Ammetto di essere partito  prevenuto. Erano mesi che non entravo in acqua, e la paura di non essere abbastanza allenato mi preoccupava: sarei stato in grado di resistere ore e ore in oceano per così tanti giorni? Inoltre, sarebbe stata la mia prima esperienza in barca, per di più con sconosciuti con cui avrei condiviso intere giornate dall’altra parte del mondo".

Ma i dubbi sono spariti subito. Già all'aeroporto si è iniziato a creare quel legame speciale che ha trasformato un gruppo di sconosciuti in una vera e propria famiglia. Le fatiche dei primi giorni hanno ceduto il passo all'entusiasmo e alla voglia di vivere ogni momento al massimo, con sessioni di surf intense e frequenti: due o tre al giorno, senza sosta.

Ogni mattina iniziava con riprese video delle sessioni, seguite da analisi serali sotto la guida di Roby. Questo ha permesso a tutti di migliorare le proprie abilità, con consigli preziosi e dettagliati. Ma il vero valore di queste giornate trascorse in acqua non si misurava solo nelle onde sulfate, ma anche nella gioia condivisa con il gruppo. Ogni onda surfata era accolta con grida di incoraggiamento, creando un'atmosfera di sostegno reciproco che ha reso l'esperienza ancora più memorabile.

"E se ti Dicessi che è Stato Tutto Vero?"

Per Andrea, questo surf trip è stato un ritorno alla vita nel presente, lontano da ogni distrazione. "Dieci giorni con un gruppo di matti nel bel mezzo dell’Oceano Indiano," così inizia il suo racconto. La barca ci ha portati in zone remote, dove il tempo sembrava sospeso.

"Il jetlag aiuta a perdere il controllo delle ore e dei giorni”

Ogni mattina, la routine iniziava con il profumo di pancakes e cocco fresco, per poi passare a sessioni di surf su onde incontaminate. "Il mare è pieno di pesci, le onde sono perfette, e noi siamo totalmente off the radar," ricorda Andrea. Ogni sessione era un’opportunità per migliorare, per sfidare se stessi su onde tecniche e potenti.

Un'Avventura Che Rimarrà per Sempre

Questo viaggio ha rappresentato molto più di un semplice surf trip. Ha unito persone diverse in un'avventura che ha rafforzato la comunità di ONTHEHUNT, creando legami profondi e ricordi che dureranno per tutta la vita. Come dice Andrea, "Torno a casa con tredici nuovi amici che rimarranno sempre parte di questo bel ricordo."

Roby, leader indiscusso di questa spedizione, ha guidato i partecipanti non solo verso il miglioramento tecnico, ma anche verso una connessione più profonda con il mare e con se stessi. Questo viaggio alle Maldive ha scolpito ricordi indelebili, e ha dimostrato ancora una volta la magia che il surf può portare nelle nostre vite.

Il surf trip di ONTHEHUNT alle Maldive non è stato solo un'avventura tra le onde, ma un viaggio nell'anima. Ha permesso a tutti noi di disconnetterci dal mondo e riconnetterci con la natura, con il surf e con una splendida compagnia.

Grazie a tutti.

p.s. non poteva mancare anche qui la presentazione del team

Gianni Iura

il veterano: 2 trip OTH su 2. Dal primo al secondo camp il suo livello si è alzato incredibilmente, i video testimoniano. Animo dolce ma gangster al bisogno.

 

Nils

il genio nerd che ama volare, silenzioso e tagliente come il suo drone che fa volare h24 creando clip che in pochi altri sanno realizzare. Autocritico nel suo surf, forse non si rendere conto di quello che fa in acqua.

 

Federica

Sorriso sempre presente, riesce a pubblicare anche senza internet. Fede ha acquisito tanta sicurezza con l'acqua e riesce a muoversi sola. C'è ancora molto lavoro da fare ma il progresso da un trip all'altro è stato incredibile.

 

Andrea Terramagra

Gentile e grandissimo lavoratore, il cambio quiver è stato fondamentale per il suo progresso. Una passione indescrivibile e non molla nemmeno quando arriva allo svenimento

 

Mattia

“er lungo” alto 2 metri, silenzioso e tranquillo, solo che non entrava nei corridoi della barca. Artefice della cena liquida dell'ultima sera, estremanente preciso nei momenti creati con il surfskate, più tempo in acqua lo aiuterà a tirare fuori tutto quello che ha nella mente.

 

Gabriele

toscanaccio ma canta il Noyz come un romano. Ha uno stile in backside come pochi. La stanchezza lo messo al tappeto il giorno 2, ma poi è stato tutto in discesa.

 

Dani

AKA Kornal, il filmer instancabile, non importa dove lo metti, se in barca o in una zattera o immerso nell’oceano lui la camera ce l’ha in mano e ti porta a casa contenuti fantastici.

 

Marco Vinyl

un veterano della scena surf e skate italiana, l’incarnazione del vero punk ormai perduto. Record nazionale di birre segnate sul conto della barca ed è cosi che ci piace. Lo nominiamo MVP del trip.

 

Juan Camilo

Stautuari ItaloColumbiano, il suo capello faceva invedia alle ragazze nel trip. Ha surfato più onde lui in questo trip che Roby nella sua vita, sempre sul picco, forse troppo. Dal primo viaggio ad oggi è un'altra persona, Ti vogliamo bene Camillone, 

 

Simon G

Fotografo del trip che è riuscito ad immortalare i nostri momenti nella maniera più naturale possibile. Grande energia e sinergia con tutto il gruppo

 

Pietrone

un personaggio fuori dal comune, silenzioso e pacato, agiva nel silenzio, ma alla fine si è rivelato di gran lunga il più pazzo di tutti.

 

Giulia

Soprannominata CALCATRUCE, pronta a finire ogni pesce che arrivava in barca. Energia fuori dagli schemi altamente dipendende da adrenalina. Voleva le onde grosse ma crediamo che questo trip sia stato fondamentale per lei, se continua a lavorare ha le basi per farci vedere un tubone.

 

Giovanni Oberto

Ha condiviso 3 trip con Roby, fedele compagno di pesca e raffiatore ufficiale dell'equipaggio. Sempre sorridente, vuole tubare a tutti i costi e siamo sulla giusta strada per farlo.

 

Roby

c'è poco da dire. è il coach dei nostri trip, il boss indiscusso non salta un'analisi nemmeno a ucciderlo come un martello tutti i giorni a ritmi altissimi, abbiamo avuto la conferma in questo viaggio che gli piace più pescare che surfare.

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